Bouledogue Francese: quali colori sono riconosiuti?
Foto Allevamento “AVigdors”
Sono tra le razze di cane più simpatiche e affettuose, ma quali sono i colori del Bouledogue Francese esistenti? La loro diffusione negli ultimi anni è stata impressionante, anche grazie al loro aspetto grazioso, estremamente apprezzato.
Prima di andare nello specifico, è bene considerare come la colorazione di questa razza sia suddivisa in due macro categorie, ovvero quelli con macchia bianca e quelli senza.
Gli animali che rientrano nella prima categoria possono presentare una macchia bianca di diversa forma e grandezza. In tal senso vengono utilizzati alcuni termini che definiscono l’entità della stessa.
La macchia bianca infatti, può essere considerata moderata, invadente o molto invadente. Ovviamente, questa caratteristica si va a contestualizzare nel colore del pelo del cane, che può essere fulvo con intensità chiara, media e scura nonché con o senza maschera.
Colori bouledogue francese: le uniche colorazioni
Analizziamo dunque nello specifico dello standard di razza FCI, quali sono i colori riconosciuti del Bouledogue Francese che dobvrebbero essere allevati.
Il colore fulvo è senza dubbio quello più diffuso nell’ambito dei bouledogue francesi, sia chiaro che scuro. In alcune occasioni, la colorazione può tendere a schiarirsi nelle zone periferiche e il cucciolo deve avere la maschera.
La variante bianco fulvo ha un aspetto simile al classico fulvo con macchie bianche di dimensioni piuttosto estese. Particolarmente apprezzati sono i mantelli Brindle (detti anche tigrati). Si tratta di striature scure e trasversali, che creano un simpatico effetto tigrato.
Infine, un’altra colorazione del bouledogue francese alquanto diffusa è quella detta Caille. Si tratta di un mantello Bringe con macchie bianche distribuite su tutto il corpo.
Di fatto, questa razza canina offre una varietà interessante per quanto riguarda le variazioni del colore. Va però detto che, in questo senso, i colori del mantello di questi splendidi animali non sono tutti ammessi dagli standard dettati dal CBF (Club du Bouledogue Français) e dalla FCI (Federation Cynologique Internationale).
Come mai esistono mantelli vietati?
Questa scrupolosità non è esclusivamente un fattore legato a canoni estetici. I colori del bouleodgue francese, così come quelli di tutti gli altri cani (e non solo), sono caratteristiche legati al DNA.
Diverse combinazioni infatti, sono state “forzate” anche a dispetto della salute stessa degli animali. Tra gli accoppiamenti effettuati, in via sperimentale da allevatori poco seri, si sono notate controindicazioni che hanno compromesso la salute fisica dell’animale.
Pertanto sono state imposte limitazioni tese a salvaguardare, sia la specie che l’aspettativa di vita del cane.
Non solo: esistono leggi italiane ed europee che regolano e stabiliscono in modo risoluto il divieto e la vendita di animali di questo tipo che dunque, rientrano pienamente nella categoria dei meticci.
La certificazione genealogica, ovvero il pedigree, serve proprio per dimostrare che un cane rientra nei canoni della razza. Questo documento può essere rilasciato in Italia solo dall’Ente Nazionale della Cinofilia (ENCI).
Quali colorazioni del Bouledogue Francese non rientrano nella razza?
Molti commercianti e privati senza particolari scrupoli, hanno ottenuto negli anni alcune colorazioni che hanno indebolito gli animali a livello genetico.
Di fatto, questi cani dai mantelli esotici non riconosciuti, non dovrebbero assoluamente mai accoppiati.
Questi infatti, possono essere facilmente soggetti a patologie come:
- Cataratta Ereditaria
- Cheratite Superficiale Cronica
- Retinopatia Multifocale
- Iperuricosuria
- Mielopatia Degenerativa
- Malattia di Von Willebrand
- Sindrome del Brachicefalo
- Ipotiroidismo
e altre patologie più o meno gravi.
Le colorazioni di quesi incroci (meticci) che rientrano in questa categoria sono varie: si può parlare in tal senso, per esempio di colorazioni del mantello da evitare come il lilac, cioccolato, blu, merle e tante altre.